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I Laboratori della Droga

Una notte di maggio, la retata della polizia, diretta dall’ispettore Esposito sconvolge il mondo accademico e la città intera. L’aula di chimica sperimentale dell’università, una struttura all’avanguardia concessa e gestita dal rinomato professor Vincenzo Morretti, si è rilevato essere la facciata di un’operazione illegale su larga scala.

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Vincenzo Morretti

Dietro le quinte dei tre laboratori apparentemente dedicati alla ricerca studentesca, si celava un’attività frenetica di produzione di droghe sintetiche e biologiche di ogni tipo. La polizia, agendo su una soffiata anonima, irruppe nei locali trovando un vero e proprio arsenale chimico: dalle anfetamine di ultima generazione a derivati di oppiacei mai visti prima.

L’arresto immediato colpisce i vertici dell’operazione: il professor Vincenzo Morretti, il suo socio in affari Giorgio Fabbri e il collega accademico Alberto Conti.

Morretti e Fabbri, grazie a connessioni influenti e risorse finanziarie considerevoli, hanno patteggiato. Hanno aperto un’associazione di recupero per tossicodipendenti “la Fenice”, ripulendo parzialmente la loro immagine pubblica. Il professor Conti, invece, si trova a scontare tre anni di carcere, perdendo la sua posizione accademica.


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